Contro le deportazioni, contro Air France – Protesta e Volantinaggio contro il CIE a Roma

4641cd3446d3c762ae31142deecc4b76A seguire il volantino distribuito durante l’iniziativa:

VITTIME DIVERSE, STESSO CARNEFICE

Conosciamo bene i tanti responsabili della brutale macchina del rimpatrio dei migranti. Non solo lo Stato, ma anche tutti quegli enti privati che lucrano sulla loro pelle e le loro sofferenze e che, a vario titolo e in vario modo, collaborano e si rendono colpevoli della loro deportazione.

Uno dei responsabili è Air France. Non tutti sanno  però che la compagnia aerea non solo presta i suoi velivoli per il  rimpatrio coatto dei migranti ma è responsabile di un traffico
ugualmente atroce e disgustoso: la deportazione nei laboratori di  vivisezione di animali catturati nei loro ambienti o appositamente  cresciuti dentro allevamenti.
Nelle stive degli aerei di Air France primati, cani, gatti, roditori  sono ammassati dentro delle gabbie, per essere trasportati dentro altre gabbie, quelle dei laboratori di vivisezione. Saranno torturati, accecati, avvelenati, ustionati. Saranno detenuti senza mai vedere il
sole e sentire il vento sulla loro pelle.

Verranno trattati come oggetti, come ingranaggi che servono alla produzione: armi, prodotti cosmetici, medicinali, vernici, sostanze chimiche. E infine, dopo una lunga agonia, saranno uccisi e buttati come oggetti rotti e inutilizzabili.
La campagna Gateway To Hell da anni fa pressione sulle compagnie aeree affinché smettano di deportare animali nei laboratori di vivisezione: quello della logistica è un anello chiave della catena della sperimentazione animale e spezzarlo vorrebbe dire dare un grosso colpo  agli affari dei colossi dell’agrochimica e della farmaceutica.

Guarda caso gli stessi colossi che devastano il nostro mondo ed affamano la  maggior parte degli esseri umani. Quelli stessi esseri umani che fuggono da guerra e povertà, che costituiscono la grande e anonima folla dei migranti, alcuni dei quali sono chiusi davanti a noi, nel CIE di Ponte Galeria.

Non ci stupisce questa comunanza di destini. Le vittime sono diverse -⁠ siano esseri umani e non, siano animali o migranti -⁠ ma sono vittime dello stesso principio di sfruttamento e sopraffazione, dello stesso concetto, della stessa mentalità. Degli stessi governi, delle stesse multinazionali. E d’altro canto la lotta contro l’oppressione, lo
sfruttamento, la violenza del più forte contro il più debole accomuna in sé tante lotte diverse, è come un mare dove sfociano tanti fiumi.

Il nemico continua ad essere uno solo.
LIBERAZIONE ANIMALE, LIBERAZIONE UMANA