I primati sono animali intelligenti e socievoli, che spesso vengono strappati dal loro habitat naturale e dal loro gruppo sociale per soddisfare la domanda di cavie non umane per l’industria della vivisezione.
Sebbene le specie di primati usate nella ricerca scientifica siano tutte protette dalla convenzione CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione), ai laboratori non interessa sapere da dove provengano gli animali su cui verranno eseguiti gli esperimenti.
La CITES non possiede nessun potere per far rispettare i propri regolamenti, per cui a parte dare delle raccomandazioni, la convenzione si limita a fornire i mezzi per monitorare il commercio di specie in via di estinzione.
Nel suo rapporto del 2012 la CITES ha concluso che la specie macaca fascicularis (quella preferita dai vivisettori) dovrebbe essere classificata come “specie minacciata di estinzione in tutti i paesi esportatori” a causa del rapido collasso delle sue popolazioni nell’ultimo decennio. Una delle ragioni di questa diminuzione improvvisa delle popolazioni di questi macachi è direttamente legata alla domanda insaziabile dell’industria, che porta i cacciatori a spingersi ancora più all’interno degli habitat dei macachi per trovare animali da vendere.
Catturati nelle foreste, oppure allevati in gabbie sporche in allevamenti sovrappopolati, questi animali intelligenti vengono in seguito trasportati nei centri di ricerca sui voli di linea delle poche compagnie aeree che accettano ancora di trasportare primati. Mentre la maggior parte delle compagnie aeree ha ormai preso la decisione di non trasportare primati per l’industria della ricerca, una minoranza di esse continua a trasportare animali in via di estinzione verso un destino orribile nei laboratori di ricerca.
In genere, nei paesi che esportano primati per la ricerca non vige nessun regolamento per monitorare il traffico di animali, il che significa che i primati catturati nel loro habitat naturale sui permessi CITES vengono spesso registrati come allevati in cattività, senza tenere conto se questo sia vero o meno.
Ognuno di questi paesi ha esportato almeno 50 primati per l’industria della ricerca negli ultimi 7 anni, ma molti di essi continuano ad esportare migliaia di animali ogni anno ed alcuni hanno persino delle esportazioni che superano i 10.000 animali ogni anno:
- Barbados
- Cambodia
- China
- Gabon
- Guyana
- Indonesia
- Laos
- Mauritius
- Myanmar
- Peru
- Philippines
- St Kitts and Nevis
- Suriname
- Tanzania
- Vietnam
La BUAV (Unione Britannica per l’Abolizione della Vivisezione) ha svolto diverse investigazioni che hanno smascherato la crudele realtà della cattura e dell’allevamento di primati selvatici in molti dei paesi presenti in questa lista. In molti di questi paesi, per rifornire i laboratori europei e nordamericani, si sono verificate delle truffe dei permessi CITES, e trattamenti crudeli degli animali durante la cattura e l’allevamento.
Di seguito alcuni filmati delle investigazioni dell’associazione inglese:
Indonesia
http://youtu.be/9N-GGyyeIwI
Vietnam
http://youtu.be/CkoeyVUXuzA
Cambodia, Vietnam e Mauritius
http://youtu.be/huFq_AHoZok
Mauritius
Ogni anno 10.000 primati vengono trasportati da quest’isola per soddisfare la domanda dei laboratori di vivisezione in tutto il mondo. Nel 2010 negli allevamenti di primati nelle Mauritius sono state documentate condizioni orribili: gli animali sono costretti a riprodursi in gabbie senza nessun arricchimento ambientale o stimolazione mentale e hanno visibili problemi di salute. Alcuni dipendenti di queste strutture sono stati filmati mentre catturavano dei primati selvatici e li ammassavano in borse, per poi essere spediti nei laboratori sugli aerei di Air France-KLM.
In questo video il procedimento di cattura, allevamento e trasporto di scimmie per la vivisezione nell’Isola di Mauritius è spiegato nel dettaglio :
http://youtu.be/1pL8ijNksKs