La sperimentazione animale é un’industria globale, si stima che nel mondo questo settore dello sfruttamento faccia uso di circa 100 milioni di animali non umani ogni anno, anche se in realtà risulta impossibile conoscere il numero esatto visto che solamente in pochi paesi gli scienziati sono obbligati a tenere dei registri.
Sono moltissime le specie animali utilizzate negli esperimenti: topi, ratti, cani, primati, conigli, pesci, bovini, ovini, uccelli, gatti, cavalli, anfibi, porcellini d’India, gerbilli, e addirittura armadilli.
I luoghi dove questo tipo di tortura si svolge sono i laboratori privati (di multinazionali e
aziende chimico-farmaceutiche, o aziende che eseguono esperimenti per conto terzi), o statali (laboratori universitari o militari). Negli esperimenti i vivisettori forzano gli animali a ingerire o respirare prodotti e sostanze fino all’avvelenamento e alla morte o sperimentano gli effetti sugli occhi o la pelle nuda.
Oltre ai test di tossicologia, per la ricerca medica agli animali non umani vengono indotte artificialmente delle malattie, delle ustioni o delle fratture. Negli esperimenti di psicologia gli animali non umani vengono sottoposti a qualsiasi forma di deprivazione, stress, o altri tipi di sofferenza psicologica.
Per legge ogni tipo di prodotto per essere commercializzato deve prima essere testato su «modelli» animali: dai prodotti chimici e farmaceutici agli additivi alimentari e ai cosmetici ( solo recentemente in Europa si è arrivati ad una legge che prevede l’abolizione dei test su animali nella produzione cosmetica, i cui effetti sulla sperimentazione a livello globale sembrano minimi considerato che nella maggior parte
degli altri paesi l’obbligo di test è vigente, rendendo per le aziende che non testano complicato continuare ad esportare).
La sperimentazione animale é un metodo relativamente semplice e veloce per permettere alle multinazionali, in modo specifico del settore chimico e farmaceutico, di commercializzare in modo legale una miriade di prodotti nuovi ogni anno, al fine di incrementare i propri profitti.
Testando i prodotti su specie animali diverse tra di loro, vengono selezionati unicamente i risultati che, di volta in volta, fanno più comodo agli interessi di chi ha commissionato la ricerca e che permettono la regolarizzazione di nuovi prodotti e la loro immissione sul mercato. L’alibi legale della sperimentazione animale scagiona questi colossi economici da qualsiasi ripercussione nei casi in cui dei «consumatori» vittime degli effetti collaterali di farmaci o prodotti chimici, decidessero di fargli causa.
Questo sotterfugio é sintomatico di come, similmente a ciò che avviene in altri settori, gli interessi delle grandi imprese vengano tutelati e promossi dallo Stato.
Nei paesi occidentali, dove risiedono le più grandi aziende farmaceutiche e chimiche, la lobby che difende il settore ha legami economici strettissimi coi governi, attraverso i consigli di amministrazione, gli azionisti e la ricerca universitaria, e con il settore militare.
Altri settori che basano i propri guadagni sulla vivisezione sono gli allevamenti che forniscono animali ai laboratori, e le aziende specializzate nella produzione di gabbie, strumenti di contenzione, mangimi specifici.
Il processo di regolamentazione di un nuovo prodotto, sempre per legge, dopo lo studio sul «modello» animale, prevede i test su esseri umani «consenzienti». In un sistema economico capitalista, dove la legge del mercato domina ogni aspetto delle esistenze degli esseri umani, non é un caso che a diventare «cavie umane» siano individui appartenenti alle fasce più povere della popolazione mondiale.
Le multinazionali farmaceutiche occidentali svolgono questo tipo di test soprattutto nei paesi più poveri del continente asiatico e africano, dove in cambio di un compenso monetario ridicolo, o semplicemente di un piatto di cibo al giorno, possono sperimentare i propri prodotti senza troppi scrupoli riguardo ai danni alla salute, a volte fatali, che spesso provocano alle cavie umane.
Altre categorie di esseri umani usate dalle case farmaceutiche come cavie sono
i/le detenuti/e e le persone in stadio terminale di vita o afflitte da malattie particolari.
Un altro aspetto subdolo della sperimentazione animale é il ruolo che essa svolge nel settore della ricerca promuovendo carriere e interessi personali dei/delle singoli/e ricercatori/trici. L’uso di animali non umani permette a chiunque di testare qualsiasi cosa, anche prodotti già testati più e più volte, e di scriverci una tesi o articoli con titoli altisonanti da pubblicarsi su prestigiose riviste scientifiche.
Quante volte abbiamo letto della presunta scoperta di nuove cure miracolose contro
il cancro o il morbo di Alzheimer? Questi articoli si ripetono, anno dopo anno, incrementando i profitti dell’industria e le sofferenze di milioni di animali umani e non umani.
Questo video, girato da un attivista sotto copertura nei laboratori tedeschi della multinazionale della vivisezione ‘Covance‘ alcuni anni fa offre una idea di cosa si nasconda all’interno di questi luoghi e della realtà che i vivisettori tentano di mistificare :