L’industria della vivisezione attacca la campagna contro il trasporto di animali

Il seguente articolo di Kirk Leech è apparso originariamente sull’Huffington Post ed è stato ristampato con il permesso dell’autore sul sito pro-vivisezione ‘Speaking of Research’. Leech è il direttore esecutivo del gruppo di recente formazione EARA (European Animal Research Association), organizzazione volta a difendere e propagandare la sperimentazione animale su media e canali di informazione, con base in Gran Bretagna, di cui fanno parte diversi colossi della vivisezione, tra cui Huntingdon Life Sciences. Senza voler andare nel merito dell’articolo, il cui contenuto non necessita commenti (sebbene appaia interessante notare come il tentativo di grosse associazioni di utilizzare ‘nomi celebri’ a sostegno delle loro campagne possa rivelarsi un’arma a doppio taglio) ci sembra che testi come questo non facciano altro che confermare la crescente preoccupazione da parte dell’industria della vivisezione verso la campagna contro il trasporto di animali ed i risultati ottenuti dalla stessa, per questo abbiamo scelto di diffonderlo.

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Continuiamo a far volare la ricerca

L’organizzazione animalista PETA ha recentemente annunciato che il cantante Justin Bieber concorda sul fatto che “Air France fa schifo” in quanto trasporta primati per i laboratori. Il fatto che il cantante sia noto per aver tenuto scimmie come animali domestici sembra essere sfuggito alla propaganda opportunista dell’associazione. Eppure Bieber si unisce ad un crescente numero di celebrità, tra cui il comico inglese Ricky Gervais o l’attore statunitense James Cromwell, che hanno prestato il loro nome alle campagne di PETA e BUAV (Unione Britannica contro la Vivisezione) contro Air France ed il trasporto di primati non umani per la ricerca biomedica in Unione Europea e negli USA. Air France è attualmente l’unica compagnia aerea commerciale che continua i trasporti.

La campagna per fermare la ricerca che coinvolge primati non umani è diventata piuttosto preoccupante, sopratutto in Germania. Il gruppo Tierversuchsgegner Bundesrepublik Deutschland ( oppositori della sperimentazione animale Repubblica federale di Germania) ha recentemente inserito una pubblicità a piena pagina dal tono particolarmente aggressivo in due quotidiani nazionali e tre regionali. L’articolo pubblicitario era indirizzato nello specifico contro Andreas Kreiter, neurobiologo presso l’Università di Brema, la cui ricerca comprende l’utilizzo di primati non umani in studi su epilessia ed il controllo dispositivi protesici.

andreas-kreiter-monkeyLa pubblicità in questione mostra una fotografia di Kreiter a fianco a quella di una scimmia con un numero tatuato sul petto ed immobilizzata in un apparecchio di contenzione durante un esperimento. Una citazione, attribuita al neurobiologo nonchè protezionista Herbert Stiller dice: “ I vivisettori sono un particolare tipo di creatura – ma per errore continuano ad essere chiamati umani”.

Questo è un tentativo consapevole di collegare il lavoro di Kreiter alle pratiche dei nazisti durante l’Olocausto. Vale la pena ricordare che proprio la categoria del ‘sub-umano’ veniva utilizzata dai nazisti per disumanizzare ebrei, zingari e persone diversamente abili per giustificarne lo sterminio.

In risposta a tutto questo la “Alleanza Tedesca per le Organizzazioni Scientifiche” (che comprende alcune delle più influenti organizzazioni del paese, come la Max Planck Society, la Conferenza dei Rettori Universitari, e l’Accademia Nazionale delle Scienze tedesca) ha rilasciato una dichiarazione che condanna apertamente l’articolo, ribadendo le ragioni per le quali la sperimentazione animale è necessaria.

Sebbene questo sostegno pubblico alla ricerca con animali sia da accogliere favorevolmente, in molte città tedesche avvengono proteste quotidiane contro il trasporto di primati non umani davanti agli uffici di Air France e presso gli aeroporti locali.

foto2Queste proteste, che hanno in alcuni casi coinvolto attività criminali, continuano ad avvenire senza opposizione da parte della comunità scientifica tedesca o da parte di gruppi di pazienti tedeschi che si affidano alla ricerca che coinvolge primati non umani per le malattie di cui soffrono.

PETA e BUAV credono chiaramente di poter vincere questa campagna contro il trasporto di animali e fermare anche l’ultima compagnia aerea rimasta.

Ma proviamo ad immaginare se questa campagna fosse avvenuta 30 anni fa; pensiamo se la stessa protesta fosse avvenuta nei primi anni 80 ed avesse fermato il trasporto di primati e la conseguente ricerca. Quali sono le scoperte ed i progressi della scienza ottenuti negli ultimi 30 anni che non avremmo oggi?

Ecco quattro esempi:

1) La malattia di Parkinson: la ricerca utilizzando primati non umani è stata fondamentale per lo sviluppo di un trattamento che cambia la vita nei pazienti di Parkinson. Terapie dopaminergiche, la stimolazione cerebrale profonda per ridurre il tremore e la terapia di movimento basata sulla costrizione indotta sono tutte frutto della ricerca su primati.

2) HIV / AIDS: L’introduzione della terapia antiretrovirale (ART), sviluppata utilizzando modelli animali, ha ridotto drasticamente la mortalità delle persone infette da HIV.

3) Degenerazione maculare: Il trattamento chirurgico per la degenerazione maculare è stato ottenuto attraverso la ricerca sui primati.

4) Ictus: Nuove tecniche di terapia di riabilitazione da ictus sono state sviluppate attraverso la ricerca sui primati.

E ve ne sono molti di più.

Se tutte le compagnie aeree avessero preso nel 1980 la decisione che PETA e BUAV stanno costringendo Air France a prendere ora, la nostra ricerca e la possibilità di curare infezioni e malattie connesse ai processi fisiologici umani, come l’invecchiamento, la riproduzione, la funzione endocrina, il metabolismo e la neurologia sarebbero rimaste indietro di decenni.

Le scimmie sono i nostri parenti più prossimi nel regno animale. Approfondimenti che riguardano malattie umane possono essere ottenuti da altre specie, ma gli studi che utilizzano primati sono particolarmente preziosi. Nonostante questo, le scimmie utilizzate nella ricerca sono un numero relativamente esiguo (attualmente lo 0,05% del consumo totale di animali per la ricerca nell’Unione Europea), ma rimangono essenziali.

Un recente articolo apparso sul ‘Journal Of Primatology‘ ha approfondito le questioni che riguardano la ricerca con primati in modo esemplare : “Siamo ad un bivio critico nella nostra società e se non inizia ad essere fornito il sostegno necessario dal punto di vista filosofico, emotivo e finanziario alla ricerca con primati, il sostegno che necessitiamo per supportare le nostre ricerche e farle crescere, stiamo rischiando di perdere per sempre modelli unici ed insostituibili, e di conseguenza di perdere la nostra possibilità di esplorare e capire, di sviluppare prevenzioni e cure per numerose patologie che infliggono grande sofferenza a molti esseri umani”.

foto4Dobbiamo essere riconoscenti ad Air France per continuare a trasportare primati non umani per la ricerca biomedica. Inoltre dobbiamo capire che se questi attivisti riuscissero a fermare totalmente i trasporti di scimmie, non si accontenteranno. Motivati dal risultato inizieranno a far pressione perchè si fermino i trasporti di tutte le altre specie. La Ricerca biomedica mondiale fa affidamento e dipende dal trasporto aereo di animali. Molti significativi progressi nella medicina moderna si sono basati sulla ricerca con primati. Se vogliamo veder continuare questi progressi, dobbiamo fare in modo che la ricerca continui a volare. L’associazione EARA intende fare in modo che il pubblico europeo e coloro in grado di prendere le opportune decisioni siano a conoscenza di questa urgenza nel futuro prossimo.

Kirk Leech